Contraccezione di emergenza: tutto ciò che c’è da sapere
Dopo un rapporto sessuale non protetto o non protetto adeguatamente è possibile ricorrere alla contraccezione di emergenza farmacologica. Questo metodo ha lo scopo di ridurre il rischio di una gravidanza indesiderata, se adottato tempestivamente.
Come funziona la contraccezione d’emergenza
I contraccettivi di emergenza, sono farmaci composti da prepararti ormonali che hanno l'effetto di ritardare o bloccare l'ovulazione. Sono capaci di impedire la fecondazione poiché inibiscono la motilità degli spermatozoi e sfavoriscono, inoltre, il possibile impianto della cellula uovo fecondata. La contraccezione di emergenza può avvenire attraverso due tipologie di farmaco: la pillola del giorno dopo e la pillola dei cinque giorni. La prima va assunta non oltre le 24 ore, la seconda entro le 120 ore.
Quante volte è possibile assumere la pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo
L'utilizzo di queste tipologie di farmaci deve essere occasionale e limitata nel corso della vita, poiché il ricorso frequente a queste soluzioni comporta un aumento degli effetti collaterali degli stessi. Incide inoltre sulla qualità delle mestruazioni. Viene sconsigliata la somministrazione ripetuta entro uno stesso ciclo mestruale, per evitare un eccessivo carico ormonale.
Cosa avviene dopo aver assunto un contraccettivo di emergenza e cosa fare
I contraccettivi di emergenza possono ridurre temporaneamente l'efficacia dei contraccettivi ormonali regolari come la pillola, il cerotto e l'anello vaginale. A questo proposito, dopo aver assunto un contraccettivo d'emergenza fino alle mestruazioni successive bisogna sempre utilizzare un profilattico per ogni rapporto sessuale, anche qualora si utilizzi regolarmente un anticoncezionale ormonale.
Cosa interferisce con i contraccettivi di emergenza
Ci sono alcuni farmaci che possono ridurre l'efficacia contraccettiva della pillola del giorno dopo e dei cinque giorni dopo, anche se interrotti per alcune settimane (in particolare gli induttori di un particolare enzima epatico, il CYP3A4) tra cui:
- rifampicina e rifabutina;
- fenitoina, barbiturici, carbamazepina, primidone (antiepilettici);
- ritonavir,efavirenz (antiretrovirali per la cura dell'AIDS);
- griseofulvina (antimicotico);
- erba di San Giovanni (iberico, sostanza naturale usata contro la depressione).